La ferrovia Voghera-Varzi è stata una linea ferroviaria italiana in concessione, in esercizio tra il 1931 ed il 1966, che collegava Voghera con Varzi, nell'Oltrepò Pavese (Lombardia).
Indice
1Storia
2Caratteristiche
2.1Percorso
3Materiale rotabile
3.1Materiale motore - prospetto di sintesi
4La Voghera-Varzi oggi
5Note
6Bibliografia
7Voci correlate
8Altri progetti
9Collegamenti esterni
Storia
Stazione di Varzi
Nel 1909 la Società Anonima Alta Italia di ferrovie economiche e imprese affini ottenne dallo Stato la concessione per una linea ferroviaria lunga 31,451 km tra Voghera, Rivanazzano, Molino del Conte e Varzi, a scartamento normale con trazione a vapore[1]; nel 1911 la società concessionaria, dopo aver fatto approvare i progetti esecutivi, si dichiarò non in grado di adempiere agli obblighi della concessione, decadendo dalla stessa nel 1915[2].
Il collegamento ferroviario era molto richiesto dalle popolazioni locali, che intendevano valorizzare il proprio territorio e le terme di Salice; nella primavera del 1924 a Milano nacque a tale scopo la Società Anonima per la Ferrovia Voghera-Varzi (FVV) e venne approntato, a cura dall'ingegnere Ernesto Besenzanica, che era cointeressato nella suddetta società, il progetto della ferrovia.
La stazione di Godiasco in una cartolina a colori
Ottenuta la concessione con Regio Decreto n° 2573 del 31 dicembre 1925[3], i lavori iniziarono nei primi mesi del 1926 e si conclusero con l'inaugurazione il 25 dicembre 1931.
Riattivata a guerra finita, la linea fu oggetto nel 1965[5] di un progetto di rinnovamento che prevedeva, tra l'altro, la sostituzione dell'armamento, l'acquisto di nuovi mezzi di trazione (una locomotiva e un'elettromotrice[6]), la ricostruzione della stazione di Voghera e la soppressione di alcuni passaggi a livello incustoditi[7]. Il progetto non ebbe seguito ed anzi, nello stesso anno, con decreto ministeriale n. 4305 del 9 dicembre 1965, si decise la soppressione della ferrovia[8] nell'ambito della politica dei cosiddetti "rami secchi"; dal 1º agosto 1966 la ferrovia fu soppressa e sostituita da un servizio di autobus[9]. Il materiale rotabile venne trasferito nel 1970 in massa alla Ferrovia Sangritana[10], dopo aver inutilmente tentato di cederlo ad altre società, tra cui le Ferrovie Nord Milano e la gestione commissariale governativa della ferrovia Torino-Ceres[11].
La linea non fu immediatamente smantellata: nel 1969 fu smantellato il tratto Godiasco-Varzi[9], mentre il tratto Voghera-Godiasco fu preservato e tornò ad essere percorso da treni dal 1978 sino a metà anni novanta[12], in quanto presso Godiasco sorgeva un deposito carburanti dell'Esercito Italiano raccordato alla ferrovia.
Il percorso della ferrovia è stato inserito nel progetto di Greenwaytra Milano e Varzi. Nel 2014 è stato inaugurato il tratto da Voghera a Codevilla[13] che è stato prolungato successivamente fino a Salice Terme e nel 2021 fino quasi a Varzi[14].
Il capolinea settentrionale si trovava a Voghera in una stazione dedicata, situata di fronte alla stazione FS di Voghera, alla quale la linea era collegata da un raccordo. Il binario della linea iniziava correndo parallelo alla ferrovia per Piacenza e, una volta attraversato lo Staffora, piegava verso sud descrivendo una grande curva che sovrappassava la strada provinciale 10, interessata dal percorso della tranvia Voghera-Stradella, attiva fra il 1883 e il 1931.
La ferrovia si portava quindi parallela alla strada provinciale 1, servendo nell'ordine la fermata di Torrazza Coste e le stazioni di Codevilla e Retorbido, fino a giungere alla stazione di Rivanazzano dopo aver nuovamente raggiunto lo Staffora.
L'ex fabbricato viaggiatori di Torrazza Coste
Da qui la ferrovia manteneva la sponda opposta rispetto al percorso della tranvia Voghera-Rivanazzano-Salice Terme, attivata nel 1891 fino a Rivanazzano e da qui al capolinea nel 1909, a soli venti anni dalla sua soppressione. Quest'ultima osservava un'ulteriore località intermendia denominata "prima fermata".
Un'altra fermata, a San Ponzo Semola, seguiva l'attraversamento del torrente Nizza e precedeva la stazione di Bagnaria; si incontravano infine la fermata di Ponte Crenna e la stazione capolinea meridionale di Varzi.
Materiale rotabile
Rimorchiata al traino di una locomotiva a Varzi
Sulla ferrovia entrarono in servizio tre elettromotrici classificate ACD 21 ÷ 23, due locomotive elettriche 51 ÷ 52[15] e cinque rimorchiate pilota[16]. Nel 1957 entrò in servizio una nuova elettromotrice, classificata ABD 22, che sostituiva l'elettromotrice 22 distrutta durante la guerra[17].
Nel parco rotabili della ferrovia figuravano anche sei carrozze a due assi e terrazzini, alcune delle quali provenienti dalla ferrovia Bribano-Agordo[18], e trentadue carri merci (otto pianali, dodici a sponde, dodici chiusi con garitta per il frenatore) a due assi[19].
Da diversi anni è stata avviata la costruzione della già citata Greenway Voghera-Varzi, ultimo tratto della Greenway Milano-Varzi. La Greenway ricalca il percorso dell'ex-ferrovia il quale è stato asfaltato e costeggia la strada provinciale SP461 del Penice per la quasi totalità del percorso.
L'ultimo tratto è stato inaugurato il 19 giugno 2021, con una cerimonia tenutasi a Bagnaria.[20]
^Roberto Cocchi, Alessandro Muratori, "Le ferrovie secondarie italiane - raccolta di fascicoli allegati alla rivista Mondo ferroviario", ed. del Garda, 1988-1996
^Cazzoli, op. cit., p. 53
^Cazzoli, op. cit., p. 55
^Inaugurato il primo stralcio Greenway “Voghera – Codevilla”, su provincia.pv.it (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
^Inaugurazione della Greenway Voghera - Varzi: 19 giugno a Bagnaria, su Greenway Voghera Varzi, 14 giugno 2021. URL consultato il 3 agosto 2022.
^Le locomotive del Tecnomasio. Itinerario nella storia della trazione ferroviaria italiana attraverso 1000 locomotive, Vado Ligure, ABB Tecnomasio, 1994.
^Cornolò, op. cit., p. 4874
^Cornolò, op. cit., p. 4875
^Cazzoli, op. cit., p. 32
^Cazzoli, op. cit., p. 34
^Inaugurazione della Greenway Voghera - Varzi: 19 giugno a Bagnaria, su Greenway Voghera Varzi, 14 giugno 2021. URL consultato il 4 ottobre 2021.
Bibliografia
Lorenzo Nosvelli, La ferrovia a Voghera nei 150 anni delle ferrovie italiane, Oltrepò, Voghera, 1989.
FENIT 1946 1996, FENIT - Roma, 1996.
Giovanni Cornolò, In memoria della Ferrovia Voghera-Varzi, Italmodel Ferrovie n° 149 (gennaio-febbraio 1970), Italo Briano Editore, Genova, pp. 4873–4876.
Francesco Ogliari, Francesco Abate, Il tram a vapore tra l'Appennino e il Po. Piacenza, Voghera e Tortona, Arcipelago, Milano, 2011. ISBN 978-88-7695-398-9.
Alessandro Disperati e Sergio Lucchelli, Il trenino Voghera-Varzi. La storia e le foto inedite, Primula Editore, Voghera, 2014.
Alberto Cazzoli, Voghera Varzi un treno per l'Oltrepò, Centro Studi Sui Trasporti Pubblici, Milano, 1980.