Peonio di Efeso

Peònio di Efeso (Efeso, V secolo a.C. – Efeso, V secolo a.C.) è stato un artista e architetto greco antico.

Biografia

La sua fama è dovuta soprattutto a due strutture architettoniche: l'Artemisium di Efeso e il Didymeum di Mileto.[1]

Poche sono le informazioni che ci sono giunte attraverso i secoli riguardo il lavoro di Peònio nella ricostruzione del tempio a Didyma vicino a Mileto, realizzato assieme agli architetti Demetrio e Dafni.[1] Certamente il tempio era uno dei più celebri dell'epoca, la cui fama era similare a quello di Delfi.[2]

Non vi è nemmeno una grande certezza sul periodo di attività di Peònio, dato che qualche storico dell'arte ritiene che l'architetto collaborò dopo l'incendio del 356 a.C., mentre invece la maggior parte degli esperti ritiene che l'opera di Peònio sia successiva alla distruzione che effettuò Dario nel 494 a.C.[2]

Però nel 150 a.C. i lavori non erano ancora terminati, per quella che fu definita una della più importanti opere del mondo ellenico (132x73 metri).[2]

Il tempio si caratterizava per una parte centrale scoperta, nelle tipica modalità di un grande cortile, allo stesso modo dell'Heraion di Samo.[2]

Opere

  • Artemisium di Efeso;
  • Didymeum di Mileto.
  • Peònio di Efeso
  • I resti dell'Artemisium di Efeso
    I resti dell'Artemisium di Efeso
  • Modellino dell'Artemisium di Efeso secondo le più recenti ipotesi ricostruttive. Si noti la statua della dea al centro del grande edificio, posta in uno spazio vuoto: l'Artemisium infatti doveva presentarsi come una sorta di cortile circondato da un immenso portico, il cui aspetto esterno tuttavia rievocava l'immagine canonica del tempio a capanna.
    Modellino dell'Artemisium di Efeso secondo le più recenti ipotesi ricostruttive. Si noti la statua della dea al centro del grande edificio, posta in uno spazio vuoto: l'Artemisium infatti doveva presentarsi come una sorta di cortile circondato da un immenso portico, il cui aspetto esterno tuttavia rievocava l'immagine canonica del tempio a capanna.
  • Restituzione grafica dell'Artemisium di Efeso. I colori, sebbene ispirati a quanto pervenuto da altri grandi edifici templari greci, sono meramente indicativi e non vogliono essere che un esempio.
    Restituzione grafica dell'Artemisium di Efeso. I colori, sebbene ispirati a quanto pervenuto da altri grandi edifici templari greci, sono meramente indicativi e non vogliono essere che un esempio.

Note

  1. ^ a b Peonio di Efeso, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato l'11 gennaio 2022.
  2. ^ a b c d Peonio, in le muse, IX, Novara, De Agostini, 1967, pp. 88-89.

Bibliografia

  • Ranuccio Bianchi Bandinelli, Enrico Paribeni, L'arte dell'antichità classica. Grecia, Torino, UTET Libreria, 1986, ISBN 88-7750-183-9..
  • Pierluigi De Vecchi e Elda Cerchiari, I tempi dell'arte, Milano, Bompiani, 1999, ISBN 88-451-7107-8.
  • W. Fuchs, Storia della scultura greca, Milano, Rusconi, 1982.
  • (EN) Michael Gagarin, Elaine Fantham, The Oxford encyclopedia of ancient Greece and Rome, Oxford, Oxford University Press, 2010, ISBN 978-0-19-517072-6.
  • Antonio Giuliano, Storia dell'arte greca, Roma, Carocci, 1988, ISBN 88-430-1096-4.
  • Antonio Giuliano, Arte greca : Dall'età classica all'età ellenistica, Milano, Il saggiatore, 1987.
  • (EN) Ian Jenkins, Greek Architecture and Its Sculpture, Cambridge, Harvard University Press, 2006.
  • (EN) G. M. Muskett, Greek Sculpture, Londra, Bristol Classical Press, 2012.
  • (EN) Jerry Jordan Pollitt, The art of ancient Greece : sources and documents, Cambridge, Cambridge University Press, 1990, p. 120, ISBN 0-521-27366-8.

Voci correlate

  • Architettura greca
  • Architettura greca arcaica
  • Architettura greca classica

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